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mercoledì 30 marzo 2011

Attività tettoniche: gli esperti mettono in guardia dal "Big One"

(EIR Strategic Alert) - Alcuni esperti impegnati ad indagare i rapporti tra i lampi solari, i movimenti nella galassia e fenomeni terrestri, prevedono l'intensificazione dell'attività tettonica e vulcanica nel prossimo periodo.
Il vicedirettore dell'Istituto di Geografia dell'Accademia delle Scienze Russa, Arkadi Tishkov, ha notato in una recente intervista con la Voice of Russia che il terremoto giapponese potrebbe essere stato provocato dalla Luna e dal Sole. La luna è attualmente a soli 350.000 chilometri di distanza, la più breve da un decennio, mentre l'attività solare è al culmine negli ultimi anni, come indicato da un'esplosione che ha causato una potente tempesta magnetica alla fine di febbraio.
Altri geologi russi sostengono che nuove scosse sotterranee potrebbero essere in vista non solo per il Giappone, ma anche per le aree russe vicine (Sakhalin, Kamchatka, e le isole Kurili).
Dalla Gran Bretagna, l'astrofisico Piers Corbyn riferisce che "l'attività vulcanica e sismica e le variazioni metereologiche determinate dal sole e dalla luna, sono le più estreme da 66 anni a questa parte e molto probabilmente il doppio più ampie di quelle precedenti" e che la West Coast degli Stati Uniti è un'area a rischio.
Stando a Corbyn, è stato il lampo solare di Classe X del 10 marzo 2011 a causare l'impatto sulla terra da parte di una espulsione di materia coronale registrata dalla NASA. Egli ritiene che questo, a sua volta, abbia scatenato il megaterremoto in Giappone il giorno dopo.
Se si verificasse un terremoto sulla costa pacifica degli Stati Uniti, esso colpirebbe la faglia di Sant'Andrea in California e la zona di subduzione della Cascadia, un'area di 965 chilometri, a 80 chilometri dalla costa, che va dalla California settentrionale alla British Columbia.
Per il sismologo dell'Università del Colorado Roger Bilham, il megaterremoto in Giappone è quasi un modello per il sisma di magnitudo 9.0 che gli scienziati prevedono lungo la costa dell'Oregon e dello stato di Washington. Un avvertimento simile è stato lanciato da Robert S. Yeats, un docente di geologia dell'Università Statale dell'Oregon in pensione. Visto che la zona di subduzione della Cascadia è sott'acqua, produrrebbe probabilmente uno tsunami, ha detto.
Contrariamente al Giappone, tuttavia, che ha costruito difese ammirevoli contro i terremoti negli ultimi decenni, i preparativi in Nord America sono molto indietro, e sono stati anche fatti oggetto della mannaia dei tagli alle spese. In effetti, la finanziaria approvata dal Congresso imporrebbe una riduzione del 16% ai fondi per la manutenzione e la gestione dei sistemi di allarme anti-tsunami, per non parlare dei sistemi di rilevamento via satellite per gli uragani, come ha riferito il 17 marzo alla Commissione Scienza e Tecnologia della Camera il ministro del Commercio Gary Locke.
Quanto al Presidente Obama, le sue proposte per ridurre il bilancio prendono di mira i programmi più avanzati della NASA, come l'esplorazione spaziale con equipaggio umano. Un esempio: ha ordinato l'eliminazione del programma di un radar satellitare che avrebbe aumentato la capacità di rilevare e reagire a eruzioni sismiche. Inoltre, Obama è decisamente contrario all'energia di fusione termonucleare.
Nel 2010, stando allo
Statesman Journal dell'Oregon, il Dipartimento di Geologia e Industrie Minerarie ha pubblicato un rapporto sugli effetti di un terremoto nella zona di subduzione della Cascadia in cui si afferma che "in un grosso terremoto, molte delle nostre linee vitali, quali le principali autostrade, i terminali per il rifornimento di carburante, le linee elettriche ed i sistemi di telecomunicazioni non saranno in grado di fornire i servizi previsti".
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